cazzo
Parola volgare utilizzata specialmente al plurale nell'accezione di questioni private come in "affari" o "fatti" ("affari miei", "fatti degli altri"). In questa accezione, viene utilizzato spesso nell'espressione "farsi i cazzi (di)" (vedi definizione).
Cfr. farsi i cazzi
Esempi
«Perché non gli hai chiesto del suo ex?»
«Perché sono cazzi suoi. Non mi voglio impicciare.»
Non è un cazzo che ti riguarda. Quindi guarda altrove.
Che impicciona, quella. Sta sempre a pensare ai cazzi degli altri. Ma perché non si fa mai i cazzi suoi?
«È una cosa semplice. Te devi trova' quelle due ore, quarto d'ora, quanto te pare a te, in cui te metti in camera tua, chiudi la porta, stacchi er telefono, chiudi il computer, i libri li tieni là dove stanno, chiudi le serrande e te fai i cazzi tua! Te devi fa' i cazzi tua!»
– Da "Il guru", sketch comico di The Pills.