• cazzo

    1

    Parola volgare utilizzata specialmente al plurale nell'accezione di questioni private come in "affari" o "fatti" ("affari miei", "fatti degli altri"). In questa accezione, viene utilizzato spesso nell'espressione "farsi i cazzi (di)" (vedi definizione).

    Cfr. farsi i cazzi

    Esempi

    • «Perché non gli hai chiesto del suo ex?»

      «Perché sono cazzi suoi. Non mi voglio impicciare.»

    • Non è un cazzo che ti riguarda. Quindi guarda altrove.

    • Che impicciona, quella. Sta sempre a pensare ai cazzi degli altri. Ma perché non si fa mai i cazzi suoi?

    • «È una cosa semplice. Te devi trova' quelle due ore, quarto d'ora, quanto te pare a te, in cui te metti in camera tua, chiudi la porta, stacchi er telefono, chiudi il computer, i libri li tieni là dove stanno, chiudi le serrande e te fai i cazzi tua! Te devi fa' i cazzi tua!»

      – Da "Il guru", sketch comico di The Pills.

  • cazzo

    2

    Parola volgare utilizzata a scopo interiettivo ed enfatico.

    Esempi

    • Cazzo, che botta che ha preso!

    • No, cazzo. Questa non ci voleva proprio.

    • Vai, cazzo! Abbiamo vinto!

    • E che cazzo, ma che sfiga.

    • Che cazzo hai da guardare?

    • Col cazzo che te lo dico!

    • Sai che cazzo me ne frega?

    • Ho aperto lo zaino e dentro non c'era un cazzo.

    • Che cazzo di gol che ha fatto! Un capolavoro!

    • Ma tu chi cazzo sei per parlarmi così?

  • cazzo

    3

    Termine volgare per il pene.

    Esempi

    • Quando mi sono girata, l'ho visto che si toccava il cazzo.

    • Ha un cazzo lungo quanto quello di un cavallo.

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