che sbrego
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Dal lombardo "sbregà" (inf. per squarciare/lacerare) e ancor prima dal longobardo "brehan" (affine all'inglese "to break"). Usato per esprimere compiacimento e/o trepidazione. Data l'ambiguità del vocabolo d'origine può avere anche connotazione negativa.
Esempi
«Stasera serata con l'Ordine Templare.»
«Che sbrego!»
«Dall'uscita del suo libro Vannacci ha gli opps alle calcagna.»
«Che sbrego vecio…»
«La scuola vuole organizzare una gita in lunigiana.»
«Osti, che sbrego.»
Reg.
Lombardia