cioè
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Interiezione del discorso giovanile in voga dagli anni '70 usata (e abusata) per connotare aspetti presuppositivamente profondi o significativi del discorso che, benché stranoti e spesso banali sul piano del senso comune, come 'smarginati' da un'aura numinosa che ne ingrandisce e confonde i contorni, porta talvolta i contenuti e lo stesso processo comunicativo su un piano di incolpevole, dissimulata insignificanza, come pure, altrimenti, su un piano di complice convergenza del discorso e dei suoi attori.
Esempi
«Cioè capito, cioè.»
«10.000 euro al mese, cioè.»