disonestà
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In uso gergale e ironico, assunzione di atteggiamenti o tratti estetici associati alla prostituzione o a un comportamento percepito come provocante o libertino. Deriva dall’uso di "disonesta" per indicare una prostituta o una donna giudicata moralmente disinvolta.
Cfr. disonesta, troiaggine, zoccolaggine
Esempi
«Con quel rossetto rosso fuoco e i tacchi a spillo sprigioni disonestà da ogni poro.»
«Era solo un trucco un po’ marcato, ma a quanto pare ho raggiunto livelli di disonestà record in ufficio.»
«Il passaggio da sobrietà da ufficio a disonestà scatta alle 17 in punto.»