• human-tech-space

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    Il termine Human-Tech-Space – di Giacinto Plescia e Camilla Iannacci – definisce l'habitat di internet che è la simbiosi tra umano e tecnologico, in cui l'individuo vive più esistenze: crea eventi e interagisce con gli eventi altrui mutandone aspetto e contenuti, l'individuo si disloca tra realtà e virtuale,

    Le interazioni sono metafora del chaosmos, spazio e tempo sono governati da una differenza e dialogia, vige un tempo ordinato e uno spazio disordinato, un tempo caotico e uno spazio cosmico: un sistema autopoietico instabile e in trasformazione simile alle strutture del caos, dei vetri e del volo degli storni del Premio Nobel Parisi.

    Gli eventi nell'info-spazio-tempo-immaginario di Internet, sistema complesso e dinamico, vige la dimensione metamorfica: l’oggetto osservato viene modificato per l’intervento dell’osservatore secondo il Principio di Indeterminazione di Heisenberg.

    La rete si dispiega in una temporalità non lineare, una dimensione topologica di imprevedibilità, indeterminatezza e singolarità.

    Lo spazio-tempo della rete, genera contenuti metamorfici, storytelling, declinazioni narrative polifoniche e multidirezionali: nuovi miti e modelli di comportamenti, significanze e simbolizzazioni.

    È il trionfo del frame, dei cambiamenti di senso, epifanie e biforcazioni ovvero transizioni rapide e discontinue che generano "singolarità".

    La rete ha inaugurato ed affermato una topologia social, nello spazio topologico della rete piccole variazioni creano biforcazioni di senso: un cambiamento qualitativo della struttura iniziale che infrange un ordine preesistente e vi sostituisce sempre di nuovi e variegati.

    Esempi

    • «La figura femminile è un archetipo collegabile col mito che è dynamis, infatti: si tras-forma, si rinnova, assume significati metamorfici. come Chiara Ferragni, come Alice, crea performance, eventi nell'info-spazio-tempo immaginario di Internet e con-fonde narrazione e realtà: un panopticon, una dimensione topologica che, con un nostro neologismo, definiamo lo "human-tech-space" dotato di imprevedibilità, indeterminatezza e singolarità.»

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