• mindie

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    In una conversazione "mindie" può essere utilizzato per esprimere del disappunto. Proviene dal dialetto siciliano ed è una variante della parola "minchia", non ha una vera e propria storia d'origine ma nasce totalmente a caso tra i banchi di scuola dalla mente di un gruppo di alunni stremati dopo 7 ore tra i banchi. Oltre al modo classico esistono diverse pronunce per dire "mindie", tra cui: "mindia beee" (dove "beeee" esprime un senso di sorpresa, ma può anche essere utilizzato per esprimere una delusione verso se stessi: ad esempio quando sbagli a fare un passaggio durante una partita di calcio scatta automaticamente "beeeee"), "sciabeeeee" (variante di mindie che prende spunto dal personaggio del romanzo di Simona Lo Iacono "Virdimura" data la somiglianza tra le due parole), "mindiappeul" {variante originale da cui parte tutta la storia della parola mindie, peul deriva da Paolo Careca, un giocatore di calcio immaginario con lo stesso nome di Antonio Careca (ovvero il suo alter ego)}, "mindiearamindiearami..." (variante generata da un vecchio termine ovvero "arapacchiospacchio", termine senza alcun senso nato durante alcune discussioni antiche durante una visita alla corte costituzionale di Roma), ecc..

    Cfr. minchia, minchia beee, sciabeeee, mindiappeul, aramindie, acune voti

    Esempi

    • Compagno di classe: «Per domani ci sono 10 esercizi di matematica da fare.»

      Risposta: «Mindieeeee ma perché!!!»

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