Il lessico e i nomignoli dei fan, dai Sorcini ai Potteriani

immagine soprannomi dei fan

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Un viaggio tra i soprannomi e il linguaggio delle fandom, dove le parole diventano identità

Nell’era dei social, i fan club non sono più solo associazioni di appassionati: sono comunità identitarie, capaci di creare un linguaggio proprio. Entrare in una fandom non significa soltanto seguire un artista, un attore o una saga, ma anche abbracciare un lessico che distingue “noi” dagli “altri”. I nomignoli che i fan si attribuiscono (spesso creativi, ironici o affettuosi) diventano così etichette di appartenenza e strumenti di riconoscimento reciproco.
Oggi questo processo è accelerato dai social: gli algoritmi creano spazi sempre più mirati dove i fan si ritrovano, parlano tra loro e sviluppano un vero e proprio fanilect, un linguaggio di gruppo fatto di riferimenti, inside joke e parole nuove che hanno senso solo all’interno della community.

Il lessico del fandom

Le comunità di fan hanno elaborato nel tempo un vocabolario ricco. Si parla di fandom per indicare l’insieme dei fan di una stessa passione, mentre un fan club è la forma organizzata, spesso ufficiale.
Dalla cultura pop statunitense arriva la parola “stan, usata sia come sostantivo (“sono uno stan di/per X”) sia come verbo italianizzato stannare, che significa comportarsi da fan sfegatato sui social. Il termine nasce dalla canzone Stan di Eminem (2000), che raccontava la storia di un fan ossessivo, e da lì è entrato nel lessico online fino a essere usata anche al di fuori dei confini americani.
Accanto a questi, troviamo termini ormai comuni anche in italiano come “fanboy, “fangirl, e persino il verbo “fangirlare, che rende bene l’entusiasmo incontrollabile tipico dei fan più accesi.
In Italia, invece, si è sviluppata l’ironica formula delle bimbe di, usata prima per le “Bimbe di Giuseppe Conte” e poi declinata per ogni tipo di personaggio pubblico.


I nomignoli dei fan

Nel mondo della musica, del cinema e delle serie TV, i fan non sono soltanto spettatori: diventano comunità con un’identità precisa. Una delle forme più visibili di questa identità sono i nomignoli che si scelgono (o che ricevono dagli stessi artisti) per distinguersi e riconoscersi. Dai piccoli mostri ai piccoli topi, questi appellativi raccontano storie di appartenenza, creatività e, a volte, vera e propria devozione.

Cantanti italiani

La Combriccola del Blasco, Vasconvolti, Vascolizzati, Vascomani

I seguaci di Vasco Rossi sono tra i più accaniti d’Italia, e per riconoscersi tra di loro hanno prodotto numerosi soprannomi. Il più diffuso è sicuramente la Combriccola del Blasco.

Sorcini e Zerofolli

I fan di Renato Zero: all’inizio Zerofolli, poi diventati storicamente i celebri Sorcini, termine coniato dallo stesso artista quando, al termine di un suo concerto, venne accerchiato dai fan in motorino, che ai suoi occhi apparivano, affettuosamente, come tanti piccoli sorci (“topi” in romanesco).

Bestie

Così si chiamano i fan di Emma Marrone, un nome affettuoso e grintoso, scelto insieme all’artista.

Esercito

La fanbase di Marco Mengoni, che si identifica come un esercito compatto al fianco del cantante.

Big Family

La comunità dei fan di Alessandra Amoroso, ufficializzata come vero e proprio fan club.


Cantanti stranieri

Little Monsters

I fan di Lady Gaga, soprannominati così (“piccoli mostri”) dalla cantante stessa, in omaggio al suo celebre brano Monster.

Swifties

La community di Taylor Swift, tra le più organizzate al mondo.

KatyCats

I fan di Katy Perry, il cui soprannome richiama sia il cognome dell’artista che l’immaginario felino.

Arianators

Nome scelto dai fan di Ariana Grande, che sottolinea il loro ruolo di “esercito” della cantante.

The Beyhive

I fan di Beyoncé, con un gioco di parole tra il nome dell’artista e la parola inglese beehive (alveare).

Barbz

Il soprannome dei fan di Nicki Minaj, derivato dal suo alter ego “Harajuku Barbie”.

Lovatics

I sostenitori di Demi Lovato, con un nome che fonde il cognome dell’artista e fanatics (fanatici).

Beliebers

I fan di Justin Bieber, parola nata dall’unione di Bieber e believers (credenti).

Selenators

Il fandom di Selena Gomez, con un suffisso in –ators che richiama forza e coesione.


Attori

Cumberbitches

Così si definiscono (in modo provocatorio e volgare) i/le fan più appassionati/e di Benedict Cumberbatch, mescolando il cognome dell’attore con la parola bitch.

Chalamaniacs

I sostenitori di Timothée Chalamet, giocando con il termine maniacs.


Libri, film e serie

Potterhead / Potteriani

Gli appassionati di Harry Potter, noti in tutto il mondo con il soprannome Potterhead. In Italia si usa anche Potteriani.

Trekkie / Trekker

I fan di Star Trek sono conosciuti con il termine Trekkie, attestato già alla fine degli anni ’60. Nello stesso periodo compare anche la variante Trekker, preferita da alcuni appassionati perché ritenuta meno caricaturale.

Whovians

Gli irriducibili di Doctor Who, che si identificano così fin dagli anni ’80.

Twihards

I fan della saga di Twilight, con un nome che gioca sulla parola inglese diehard (duri a morire).

Bronies e Pegasisters

Fan adulti di My Little Pony: Brony nasce dalla fusione di bro e pony, mentre Pegasister è la versione femminile (da pegasus + sister).


La lingua della tribù

I nomignoli dei fan sono più che semplici etichette: sono codici di appartenenza che trasformano la passione individuale in identità collettiva. Che si tratti delle Bestie di Emma, dei Potterhead o dei Trekkie, ogni fandom costruisce il proprio lessico come un rito d’iniziazione: chi conosce le parole “giuste” entra a far parte del gruppo.
Nell’epoca dei feed personalizzati, questa dinamica si intreccia con gli algoritmi: più un fan interagisce con i contenuti del suo idolo, più la piattaforma lo spinge in una bolla che rafforza il linguaggio della community. Così i nomignoli dei fan non restano solo curiosità, ma diventano veri marcatori di identità online: un modo per dire “io appartengo a questa tribù” e per ritrovarsi in una folla digitale che parla la stessa lingua.


Se ti interessa l’argomento, su Wired.it trovi un articolo dedicato al fanilect degli Swifties: I fan di Taylor Swift parlano una lingua tutta loro.

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