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Dai primi forum giapponesi alle criptovalute, dai LOLcats ai meme AI su TikTok: come i protagonisti pelosi di internet hanno dominato anche i meme
Dagli albori del web fino all’era del metaverso, i gatti hanno attraversato ogni rivoluzione digitale rimanendo un punto fermo della cultura online. Sono stati tra i primi soggetti virali, quando Internet era ancora una frontiera artigianale fatta di BBS (Bulletin Board Systems) e forum, e continuano oggi a popolare feed algoritmici e server Discord. Perché proprio i gatti? Forse perché sono creature perfette per internet: abbastanza distaccati da risultare misteriosi, ma abbastanza espressivi da sembrare umani.
Non è un caso se ogni fase dell’evoluzione dei meme ha avuto il suo micio simbolico: dal primo ASCII cat giapponese agli NFT, i gatti sono stati testimoni e protagonisti del modo in cui cambiamo, ridiamo, comunichiamo. Ma i meme felini non sono solo immagini buffe: sono specchi mutanti del nostro rapporto con la tecnologia, l’ironia e le emozioni.
In questo viaggio nel tempo, ripercorriamo le tappe fondamentali della storia dei meme sui gatti. Dai LOLcats ai gatti post-ironici, vedremo come ogni micio ci ha detto qualcosa sul nostro tempo.
Anni ‘90: i gatti ASCII e Shift-JIS
Tutto comincia nei forum preistorici del web: BBS, Usenet, 2channel (Giappone) e Something Awful (USA). Qui, dove la grafica era assente o minimale, nascono Mona e Giko Neko, gatti disegnati in ASCII art (ovvero usando unicamente caratteri ASCII) o l’equivalente giapponese Shift-JIS art, utilizzati come mascotte e simboli ironici dalle prime comunità online.

Prima che internet fosse dominato da immagini e video, c’era un web testuale, popolato da forum come 2channel (2ch), lanciato in Giappone nel 1999. In quell’ambiente nacque il gatto Mona, considerato uno dei primi meme virali della cultura digitale giapponese.
Mona deriva da un altro personaggio preesistente: un orsetto stilizzato con una battuta sarcastica (“Avete troppo tempo libero”). Gli utenti di 2ch, reinterpretandolo, modificarono le orecchie e il volto, dandogli tratti felini e un’espressione più ambigua. Nacque così Mona, il gatto con le orecchie a punta, simbolo di risposta ironica e nonsense.
Il suo motto era 「オマエモナー」 (“Omae mo na”, traducibile letteralmente come “Anche tu” o, più liberamente, “Senti chi parla!”), usato per respingere provocazioni in modo secco e sarcastico: una specie di “specchio riflesso” digitale. Mona divenne rapidamente la mascotte semi-ufficiale di 2ch, protagonista di fumetti, racconti, remix e varianti, dando vita a interi cast di personaggi derivati, che esprimevano una vasta gamma di emozioni.

Altro felino protagonista di quest’era primordiale dei cat memes è Giko Neko. Anch’esso nato alla fine degli anni ’90 nei forum giapponesi come Ayashii World e poi popolarissimo su 2channel, è un personaggio in Shift-JIS art con orecchie a punta e la bocca rappresentata dal carattere Д. La sua battuta più celebre, Itteyoshi (「逝ってよし」), è un gioco di parole che può significare sia “Puoi andare” che “Puoi morire”, incarnando perfettamente lo spirito tagliente e provocatorio dei primi ambienti online giapponesi.
In un’epoca in cui l’espressione visiva era limitata, Mona e Giko incarnavano la creatività degli utenti online che riuscivano a trasformare semplici caratteri tipografici in icone culturali.
2004–2010: l’era dei LOLcats e del linguaggio “lolspeak“
Il passaggio all’uso delle immagini porta al boom dei primi meme visuali che rappresentano dei gatti, solo tramite fotografia o accoppiando anche un testo umoristico (nelle cosiddette image macro). Tra i primi esempi celebri:

Longcat: un gatto bianco dal corpo insolitamente allungato, usato in meme epici e talvolta abbinato al suo “nemico” Tacgnol, di colore nero.

Invisible Bike Cat: un gatto immortalato in un salto con le zampe tese, come se stesse cavalcando una bici invisibile. Il meme ironizza sull’assurdità e sfrutta l’immaginazione visiva dell’utente.

Ceiling Cat: una foto di un gatto che sbuca da un buco nel soffitto, divenuto simbolo dell’ironia “divina” dell’internet primordiale. Raffigurato spesso come una divinità che osserva dall’alto ogni nostra azione, e a volte è accompagnato dalla scritta “Ceiling Cat is watching you” (“Ceiling Cat ti sta osservando”).

Il gatto serio: “serious cat” è la foto di un gatto bianco usata per sottolineare la (o per ironizzare sulla) serietà di un argomento. Originariamente postata nel 2003, la foto è diventata un meme nella sua forma photoshoppata, con gli occhi più piccoli.

Con la diffusione dei siti di image sharing e dei primi meme generator, si afferma negli Stati Uniti lo stile LOLcat: gatti fotografati in pose buffe con testi sgrammaticati e infantili, spesso in un inglese volutamente sbagliato chiamato “lolspeak”. Il meme che ha segnato l’inizio di tutto è il meme “I Can Has Cheezburger?”, con protagonista Happy Cat, un British Shorthair immortalato con un’espressione gioiosa e affamata. È l’archetipo del gatto comico, avido e un po’ tonto.

Un ruolo fondamentale in questa fase lo gioca 4chan, imageboard anonima nata come spin-off occidentale di 2channel. Su 4chan nasce anche una delle tradizioni più longeve della cultura meme felina: il Caturday. Ogni sabato, gli utenti postano in massa immagini di gatti (spesso accompagnate da testi in lolspeak) come forma di ribellione giocosa contro l’umorismo eccessivamente nichilista di altri thread. Caturday è il primo esempio di ritualizzazione del meme: un giorno sacro al gatto, celebrato settimanalmente dai fedeli della rete.
2007–2012: l’alba dei meme video
Questa fase segna il passaggio dal meme statico a quello dinamico. Con l’ascesa di YouTube e della banda larga, i meme video diventano un nuovo linguaggio visivo. E i gatti, ancora qui, non possono che essere protagonisti.
Keyboard Cat è uno dei meme video più iconici dei primi anni 2000. Il protagonista è Fatso, un gatto arancione ripreso nel 1984 mentre “suona” una tastiera indossando una maglietta azzurra. Il video, pubblicato su YouTube nel 2007 dal suo proprietario Charlie Schmidt con il titolo di “Cool Cat”, è stato rilanciato l’anno successivo con un nuovo format: far partire Keyboard Cat alla fine di un video di fallimento o figuraccia, come se suonasse per “accompagnare l’uscita di scena” del protagonista imbarazzato. Il successo del format ha generato decine di migliaia di varianti, remix, e perfino un’eredità di “successori ufficiali”.
Oh Long Johnson è un meme nato da un video virale in cui un gatto emette suoni vocali insoliti che somigliano vagamente a parole umane, tra cui la frase “Oh Long Johnson”. Il video, originariamente trasmesso in un episodio di America’s Funniest Home Videos negli anni ’90, è diventato un tormentone a partire dal 2007.
Nyan Cat è un meme nato nel 2011 dall’unione tra una gif animata di un gatto con corpo da Pop-Tart che vola nello spazio lasciando una scia arcobaleno, disegnata da Christopher Torres, e una canzone giapponese dal titolo “Nyanyanyanyanyanyanya!”. Pubblicato su YouTube, il video divenne immediatamente virale per la sua estetica pixelata e ipnotica. Nyan Cat è diventato uno dei simboli più riconoscibili dell’umorismo internet dell’era Tumblr, fondendo cultura pop, stile retro e nonsense puro.
2010–2014: il meme diventa personaggio
In questa fase, i gatti smettono di essere semplici soggetti di foto e diventano personaggi riconoscibili con una personalità precisa. L’esplosione dei social media trasforma i meme in fenomeni virali.

Apparso nel 2012, con il suo muso perennemente imbronciato, Grumpy Cat è diventato il volto dell’ironia cinica online. Il suo vero nome era Tardar Sauce, era una gatta femmina e la sua espressione scontrosa era dovuta a una forma di nanismo felino. Dopo essere apparsa su Reddit nel 2012, è diventata rapidamente virale, generando migliaia di meme, apparizioni televisive, merchandising e perfino un film (dal titolo “Grumpy Cat’s Worst Christmas Ever”).

Lil Bub è stata una gatta diventata celebre su internet grazie alla sua particolare apparenza, dovuta a diverse mutazioni genetiche. Più che un meme si è trattata di una vera e propria operazione di marketing, ma è un esempio del fenomeno di popolarizzazione di un personaggio-gatto anche attraverso i meme.
2014–2019: il picco dei meme basati sui template
In questa fase, l’umorismo online si fa più assurdo, metaironico e caotico. Si assiste a una vera esplosione dei meme “template-based”. Il gusto per il nonsense diventa più estremo, e sebbene i gatti non sembrino del tutto in sintonia con questa deriva memetica, in questo periodo assistiamo alla comparsa di alcuni dei cat meme più celebri e longevi.

Il gatto affannato: un gatto paffuto con lo sguardo rivolto lateralmente e in alto, accompagnato dalla didascalia “(heavy breathing)” (letteralmente “col respiro pesante”). Il meme Heavy Breathing Cat esplode dal 2014, utilizzato per esprimere un’intensa eccitazione, ansia o impazienza, spesso in modo esagerato.

Il gatto che piange: Crying Cat, noto anche come Sad Cat o Schmuserkadser, è un meme che mostra gatti con occhi lucidi e pieni di lacrime, modificati per sembrare tristi. È usato come reazione ironica o malinconica a situazioni tristi o imbarazzanti.
Il più famoso deriva dal meme Serious Cat, photoshoppato per apparire in lacrime. È apparso per la prima volta nel 2014 e da allora è diventato virale su vari siti come 4chan, pr0gramm e Reddit, raggiungendo un picco nel 2019.

Il gatto educato: Il meme conosciuto come Polite Cat mostra un gatto con un’espressione seria e composta, spesso usato per rappresentare educazione forzata o imbarazzata, tipica di chi è troppo gentile anche in situazioni assurde o scomode. Conosce il suo picco nel 2018.

Il gatto e l’insalata: il gatto bianco (di nome Smudge) immortalato mentre guarda un’insalata con disprezzo, diventato virale per la sua espressione confusa. Diffuso dal 2018-2019, viene spesso accoppiato con l’immagine di una donna urlante (tratta da The Real Housewives of Beverly Hills), dando vita a un meme duale ormai leggendario.
2020–oggi: il ritorno della community e il nonsense algoritmico
Con l’ascesa di TikTok e Discord, i meme tornano a essere più giocosi e affettuosi. In un mondo stanco dell’ironia, i gatti offrono una forma di sollievo autentico. In particolare, Discord (insieme a Reddit) ha offerto l’opportunità agli utenti di creare community in cui scambiarsi meme. Una sorta di ritorno alle origini dei tempi dei forum, allontanandosi dalla passiva fruizione di contenuti imposti dagli algoritmi dei social.

Pop Cat: è eun meme che mostra un gatto (di nome Oatmeal) in due pose: una con la bocca chiusa e una con la bocca spalancata a forma di “O”. Usato per creare video sincronizzati con canzoni o suoni, è diventato virale dal 2020. Ha ispirato anche il sito popcat.click, dove gli utenti cliccano per far aprire la bocca al gatto e competere in una classifica globale, nonché una moneta meme chiamata Popcat SOL.

Glorp: noto anche come Zeep Glorp o Green Alien Cat, il meme raffigura un gatto verde con antenne, dall’aspetto alieno e surreale. Nato nel 2022 dalla tendenza chiamata Alienposting, consiste in immagini modificate di animali, soprattutto gatti, trasformati in creature extraterrestri con occhi neri, pelle verde e antenne. Queste immagini sono spesso accompagnate da testi in un linguaggio fittizio e caotico, ricco di suoni come “glorp”, “zeep” o “gnarp”

Maxwell (il gatto 3D): un modello tridimensionale di un gatto nero steso lateralmente che ha preso vita in VRChat, giochi indie e GIF animate. Spesso accompagnato da musica elettronica e remix.
Sull’altro versante, piattaforme social video, come TikTok e Instagram, contribuiscono a popolarizzare una grande quantità di contenuti memetici. Una parte di questi giova della comodità dei template video, offerti anche da app di montaggio. Altri sfruttano il format della video reaction. Altri infine si basano su contenuti generati attraverso l’AI, virando decisamente di più sull’assurdo.
Gatti che parlano: dall’unione di due meme video diversi, è nato un template meme molto popolare che mostra due gatti che “dialogano”, attraverso battute in sovrimpressione: uno che fa delle domande con fare inquisitivo e severo, quasi come se fosse un interrogatorio, l’altro che risponde con un’aria di vergogna e rimorso.
CatJAM, o Vibing Cat, è un meme animato che mostra un gatto bianco che muove ritmicamente la testa a tempo di musica, come se stesse “sentendo la vibe”. Nato da un video TikTok del 2020, è diventato virale grazie alla sua trasformazione in emote su Twitch tramite BetterTTV, dove è stato adottato da migliaia di streamer. L’immagine del gatto che annuisce è diventata un’icona della cultura meme musicale, usata per accompagnare remix, meme reaction e mash-up ritmici su Reddit, TikTok e Twitter.
Cat Crunching (o Crunchy Cat) è un meme video che mostra una gatta di nome Luna mentre sgranocchia rumorosamente qualcosa. È usato per rappresentare in modo ironico qualcuno che “mangia” oggetti assurdi, come uranio o biglie. È diventato virale su TikTok nel 2023 anche grazie a uno specifico template di CapCut.
Oo Ee A E A Cat o Oiiaoiia (scritto anche OIIA OIIA) è un meme musicale nato nell’aprile 2023, incentrato su una gif di un gatto che ruota su se stesso a tempo con un suono vocale ritmato e surreale (“Oo Ee A E A”). Il gatto protagonista si chiama Ethel, una micia diventata virale grazie a remix caricati su piattaforme come Bilibili, YouTube e successivamente TikTok. Spesso confuso con Maxwell the Cat, questo meme ha generato decine di versioni musicali (psytrance, chicken remix, mash-up con Travis Scott), diventando un simbolo del nonsense sonoro dell’era algoritmica.
Un fenomeno musicale-memetico a sé stante è quello della composizione di canzoni sulla base di versi di gatti registrati in video. Questi versi, spesso miagolii imprevedibili, sibili o lamenti drammatici, vengono trattati come fraseggi musicali attorno cui creare brani anche complessi, spesso con un effetto surreale e stranamente armonico. Esistono contenuti del genere basati su versi anche di altri animali, naturalmente, ma per la loro intrinseca bizzarria i gatti padroneggiano anche questo trend.
In chiusura, non possiamo non possiamo non menzionare i Brainrot Animals, e nello specifico le creature dell’Italian Brainrot, fenomeno virale del momento made in Italy (di cui abbiamo scritto anche qui), con protagonisti esseri nati da fusioni surreali generate dalla AI, e animati con l’accompagnamento di una filastrocca. Tra gli animali fusi e deformati dal marciume cerebrale (leggi anche la definizione di “brainrot“), naturalmente non potevano mancare i gatti, come ad esempio Trippi Troppi (un ibrido gatto-gambero) e Trulimero Trulichina (un ibrido gatto-pesce).
I gatti nei meme: ieri, oggi e domani
Il futuro dei meme felini probabilmente sarà immersivo e collettivo. Le mod di VRChat, le intelligenze artificiali e l’interesse verso NFT e meme coin spingono verso un’economia della viralità più sofisticata, ma anche più cinica.
Eppure, in questo panorama sempre più complesso, i gatti restano una costante: dagli albori di internet a NFT milionari, sono l’unità base del contenuto virale. Perché? Perché sono misteriosi, carini, liberi. E rappresentano tutto quello che vorremmo essere in rete.
La scrittura di questo articolo è stata possibile grazie ad alcune fonti indispensabili: il video The Entire History of Cat Memes del canale Jam2go su YouTube e il sito Know Your Meme. Se volete approfondire l’argomento, vi consigliamo di consultare queste fonti in lingua inglese.