ciraplamice
Sostantivo femminile con accento sulla terzultima sillaba (ciraplàmice). Significato: materiale di cui sono fatti molti oggetti quotidiani, ma che siamo troppo pigri per nominare correttamente. Etimologia: parola macedonia formata da “ceramica” e “plastica”, i due materiali più comuni nella casa del suo inventore, che pare sia lo stesso di “scacciariddu”. Dopo essere stati afflitti dal solito busillis (come si chiama questo coso?), i più curiosi di noi avranno anche un secondo dubbio: di cosa è fatto questo coso? Ebbene, il coso si chiama scacciariddu ed è fatto di ciraplamice. Nota bene: alcuni estimatori di aste sono convinti, ma non lo ammettono, che la ciraplamice esista davvero e che faccia abbassare il valore di qualsiasi oggetto a 120 euro, non importa quanto sia antico, raro o famoso.
Cfr. scacciariddu
Esempi
«Ieri, mentre pulivo camera mia, ho messo una mano sotto al letto e ho toccato qualcosa di freddo, appiccicoso e vagamente friabile. Ma non ho avuto il coraggio di guardare.»
«Chill, era solo della ciraplamice.»
«Strano modo di chiamare la sbo-»
«Fai schifo!»