scacciariddu
Sinonimo di “cosa/o”, “roba/o”, “cazzo”, ma il significato è davvero estendibile oltre ogni immaginazione. Il termine è stato coniato nei primi anni '20 del 2000 dall'utente Davidons nell'ambito delle live Twitch dello streamer palermitano Nervy. Probabilmente una forma di omaggio senza una reale motivazione etimologica: “-ddu” infatti è una tipica desinenza delle parole siciliane, dunque sarebbe da escludere un riferimento puntuale al siciliano “griddu” (grillo) o all'inglese “to get rid of” (sbarazzarsi); lo “scaccia-” iniziale, invece, ha una chiara funzione apotropaica, richiamando la caccia ad animali, lo scacciare una persona indesiderata ma anche il cacciare qualcosa in un posto (si pensi al cacciavite). L'uso è ancora limitato alla piattaforma viola ma ha già dato vita a una folta schiera di derivati: “scacciaridda” (femminile), “scacciariddare” (verbo transitivo), “scacciariddarsi” (riflessivo), “scacciariddato” (sia aggettivo sia participio).
Esempi
«Passami quello scacciariddu vicino alla forchetta.»
«Abbassa la scacciaridda di musica che ho mal di testa.»
«Mi scacciariddasti la minchia con le tue lagne!»
«Il navigatore segnala un autovelox, gls.»
«Scacciariddiamo a bombazza palese.»
«Non mi ha salutato, sembra nervoso, tiene i demoni?»
«Lascialo perdere, sta tutto scacciariddato oggi.»
«Scacciariddare o non scacciariddare, questo è il busillis.»
«Mamma mia quanto mi scacciariddo quando parli così, piantala!»