• dogso

    anche d.o.g.s.o.

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    Nel calcio, e più specificamente nel gergo dell'arbitraggio, l'acronimo DOGSO sta per "Denying an Obvious Goal-Scoring Opportunity" ("negare una chiara occasione da gol"). Si riferisce a un fallo commesso da un difendente che impedisce in maniera chiara e diretta a un attaccante di segnare un gol. Questo tipo di infrazione è spesso punita con un'espulsione (cartellino rosso). Se commessa in area di rigore, comporta un calcio di rigore. Vedi anche "SPA".

    Cfr. spa

    Esempi

    • «L'attaccante aveva superato tutti gli avversari, si trovava da solo davanti al portiere avversario, ma un difensore che lo inseguiva l'ha atterrato afferrandolo da dietro per la maglia. L'arbitro ha fischiato e ha espulso il difensore per DOGSO.»

      «Ah, quindi il fallo da ultimo uomo viene considerato DOGSO.»

    • «L'arbitro ha assegnato rigore per DOGSO, dopo che il VAR ha accertato che il fallo fosse stato commesso in area. Il giocatore che ha commesso fallo, però, non è stato espulso perché il suo intervento è stato giudicato genuino, ovvero mirato a recuperare palla e non ad atterrare l'attaccante.»

    • In Fiorentina-Napoli, nell'aprile del 2018, al 6° minuto Simeone viene lanciato da Laurini e supera Koulibaly, il quale lo ferma nei pressi della linea dell'area di rigore con un calcio all'altezza dell'addome. In un primo momento, l'arbitro assegna rigore e ammonisce il difensore. Poi interviene il VAR, che stabilisce che il fallo è stato commesso poco fuori dall'area di rigore ed è quindi DOGSO: allora l'arbitro estrae il rosso per Koulibaly e assegna la punizione fuori area.»

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