gafi
In "Suicidi dovuti" di Aldo Busi (anno 1996) "gafi" è il modo con cui il protagonista del romanzo supera, aggirandolo, il blocco linguistico, e quindi psicologico, della figa e di quel che comporta.
Esempi
"non saprò mai più se ognuna delle due specie, pur nello stupro, porge di preferenza all'irruenza dell'uomo la gafi per far pipì o il locu per far popò senza che l'uomo si renda conto di penetrare fischi per fiaschi"