Dal cottagecore al barbiecore: le estetiche nei neologismi in -core

immagine copertina neologismi in -core

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Un viaggio tra micro-estetiche nate online e diventate linguaggio visivo: moda, arredamento e atmosfere raccontati attraverso i neologismi in -core

Il suffisso -core, protagonista di molti neologismi estetici contemporanei, deriva dal termine inglese hardcore, dove core significa “nucleo”, “cuore”. In origine, hardcore indicava contenuti espliciti o estremi, “duri fino al nucleo”, come pornografia o criminalità, ed è stato poi adottato negli anni ’80 da sottogeneri musicali come hardcore punk o hardcore techno, con il significato di radicalità e purezza assoluta. Nei neologismi moderni, il suffisso -core ha perso ogni riferimento alla durezza, trasformandosi in un morfema produttivo, usato per etichettare micro-estetiche in modo ironico, descrittivo o identitario. Questi core sono diventati vere e proprie etichette culturali che aiutano a dare un nome a sensibilità estetiche collettive. Non si tratta solo di moda: ogni core è un micro-mondo narrativo, abitato da oggetti, colori, atmosfere e riferimenti precisi.

In questo articolo, proponiamo una classificazione per temi ambientali e visivi (rurale, urbano, fantastico, ecc.), per esplorare i principali neologismi in -core nelle estetiche contemporanee e raccontare come si esprimono visivamente nella moda, nell’arredamento e oltre.

Estetiche rurali o nostalgiche

Cottagecore

Celebrando la vita rurale idealizzata, il cottagecore evoca tè, fiori, pane fatto in casa e letture all’ombra di un albero. Nell’arredamento si traduce in interni caldi e naturali, con legno chiaro, ceramiche rustiche, tende leggere e fiori secchi. Nell’abbigliamento predilige abiti floreali, grembiuli vintage, maglioni fatti a mano e accessori artigianali in stile campagna inglese.

  • Palette: beige, verde muschio, rosa antico
  • Icone visive: cestini da picnic, pizzi, fiori di campo, ceramiche

Farmcore

Più pratico e “terroso” del cottagecore, di cui inizialmente era un semplice sinonimo, il farmcore mette al centro il lavoro agricolo e la terra. In casa si esprime con arredi grezzi, utensili contadini, stoviglie semplici e tessuti a quadri. Nel vestiario emergono salopette di jeans, camicie robuste, stivali da lavoro e cappelli di paglia: uno stile pratico ma d’impatto.

  • Palette: marroni, gialli spenti, blu jeans
  • Icone visive: fieno, grembiuli, ortaggi

Grandmacore

Stile che nell’arredamento è dominato dalla nostalgia domestica, da “nonna affettuosa”: uncinetto, piante da interno, tende ricamate, tazze da tè. Nell’abbigliamento, il grandmacore si traduce in silhouette retrò ispirate agli anni ’50 e ’60, gonne al ginocchio, twinset abbinati, scarpe basse, accessori vintage come spille, perle, sciarpe e guanti eleganti.

  • Palette: pastelli sbiaditi, beige, ocra
  • Icone visive: trapunte cucite a mano, merletti, lavanda, radio vintage

Goblincore

Goblincore celebra la natura caotica e imperfetta: muschio, funghi, melma e tesori trovati nel bosco. In casa si manifesta con oggetti raccolti, rocce, foglie secche, libri vecchi e candele. Lo stile è disordinato e stratificato: maglioni larghi, colori terrosi, accessori eccentrici e abiti vissuti che sembrano usciti da una tana nel sottobosco. Orgogliosamente non estetico.

  • Palette: verde scuro, marrone, ruggine
  • Icone visive: lumache, muschio, sassi, foglie

Kidcore

Colorato e spensierato, il kidcore rievoca l’infanzia anni ’90 con giocattoli, sticker e caos cromatico. L’arredo è giocoso e plastificato: poster, tappeti a puzzle, oggetti kawaii e scaffali pieni di memorabilia. A livello di abbigliamento spiccano magliette cartoon, salopette, calzini colorati, accessori di perline e smiley in ogni forma.

  • Palette: rosso, blu, giallo
  • Icone visive: giocattoli, perline, smile, peluche

Estetiche fantastiche e irreali

Angelcore

Estetica eterea e celestiale, l’angelcore è dominato da luce soffusa, abiti bianchi e atmosfere sognanti. Nell’arredamento si manifesta con tessuti leggeri, specchi dorati, decorazioni angeliche e ambienti luminosi dai toni chiari. Nell’abbigliamento predilige vestiti vaporosi, veli, pizzi, nastri e dettagli dorati che evocano purezza e trascendenza.

  • Palette: bianco, oro, rosa pallido, azzurro chiaro
  • Icone visive: piume, veli, merletti, specchi

Fairycore

Fiabesco e romantico, il fairycore si ispira a fate, boschi incantati e magie naturali. Le case si riempiono di fiori, ampolle, cristalli, lanterne soffuse e elementi naturali disposti in modo quasi rituale.
Nel vestiario troviamo gonne leggere, tessuti trasparenti, ali decorative, accessori floreali e colori pastello, per un look incantato.

  • Palette: lilla, rosa, verde chiaro
  • Icone visive: ali, fiori, ampolle magiche, funghi

Estetiche urbane o quotidiane

Blokecore

Il blokecore si ispira allo stile da “ragazzo comune” britannico dei primi anni 2000, fatto di calcetto, birre e vestiti comodi. Nel vestiario dominano maglie da calcio vintage, jeans larghi, scarpe da ginnastica e giacche sportive.

  • Palette: toni sportivi, blu marino, grigi
  • Icone visive: calcio, pub, birra, stadio

Normcore

Estetica volutamente anonima, il normcore è un rifiuto della moda in favore di abiti ordinari e discreti. Applicato esclusivamente nell’abbigliamento, si indossano jeans basic, T-shirt senza scritte, felpe neutre e scarpe comode.

  • Palette: neutri, grigi, blu
  • Icone visive: camicie leggere, jeans basici, T-shirt neutre

Officecore

L’officecore eleva la quotidianità da ufficio a stile riconoscibile, tra rigore, sobrietà e geometrie pulite. Gli ambienti ricordano open space aziendali: scrivanie essenziali, cartellette, post-it ordinati e illuminazione a LED. Nel look dominano camicie stirate, pantaloni sartoriali, tailleur, occhiali sottili e accessori minimal. Benché parta dalla moda, la dimensione “ambientale” (uffici ordinati, strumenti da scrivania) è altrettanto caratterizzante.

  • Palette: bianco, nero, beige
  • Icone visive: cartelle, penne a sfera, orologi, stampanti

Gorpcore

Il gorpcore porta l’estetica dell’escursionismo tecnico nel quotidiano urbano. È uno stile pratico e funzionale, dove ogni capo sembra pensato per affrontare una camminata in montagna, anche se si tratta solo di andare in città. L’abbigliamento privilegia giacche impermeabili, pantaloni tecnici, zaini da hiking, scarponi da trekking e accessori sportivi ad alte prestazioni. I materiali sono resistenti, i tagli comodi e gli outfit stratificati, spesso con un’estetica volutamente utilitaristica.

  • Palette: grigi, verde militare, arancione segnaletico
  • Icone visive: giacche impermeabili, zaini da hiking, scarponi, pile

Techcore

Il techcore o techwear, com’è conosciuto più comunemente, unisce funzionalità e design tecnico, con un’estetica ispirata al mondo del survival urbano e del cyberpunk light. Nel guardaroba spiccano giacche multi-tasca, pantaloni cargo, zaini tattici, occhiali sportivi e scarpe resistenti: tutto è pensato per l’efficienza. Anche se può ispirare ambienti funzionali e industriali, questo stile è usato quasi esclusivamente in riferimento a moda e accessori.

  • Palette: nero, grigio acciaio, verde militare
  • Icone visive: giacche multi-tasca, zaini tattici, occhiali sportivi

Estetiche pop e glam

Barbiecore

Il barbiecore è un’estetica pop iperfemminile ispirata all’universo di Barbie, dominata da rosa shocking, glamour scintillante e spirito giocoso. Si manifesta con miniabiti aderenti, tailleur pastello, tacchi alti, trucco marcato e accessori da fashion doll, con un tono tanto ironico quanto celebrativo. Esiste praticamente da quando esistono la celebre bambola, ma ha avuto un boom con l’uscita del film Barbie del 2023 diretto da Greta Gerwig.

  • Palette: rosa, fucsia, glitter
  • Icone visive: specchi, tacchi alti, scritte glitterate

Bimbocore

Il bimbocore prende il nome dal termine inglese “bimbo”, usato per descrivere una figura iperfemminile, sexy, appariscente e volutamente superficiale, spesso stereotipata nei media anni 2000 come la “bionda stupida”. Negli ultimi anni, questa immagine è stata riappropriata in chiave ironica, queer e femminista. Nell’abbigliamento domina un’estetica eccessiva e glamour: minigonne, top strizzati, pellicce sintetiche, zeppe, glitter, chewing gum e trucco marcato. È uno stile provocatorio e auto‑consapevole che celebra l’esagerazione e rifiuta la sobrietà come forma di rispettabilità sociale.

  • Palette: rosa, nero, rosso
  • Icone visive: ciglia finte, minigonne, chewing gum

Clean Girl Core

Il Clean Girl Core, o Clean Girl Aesthetic, propone un’estetica “pulita”, ordinata e minimalista, che celebra la bellezza curata e il lifestyle soft delle “it girl” digitali. Il look è essenziale e senza sforzo: capelli raccolti in chignon, orecchini dorati, abiti neutri, trucco appena accennato e piccoli dettagli raffinati.

  • Palette: nude, bianco, beige
  • Icone visive: orecchini dorati, gloss trasparente, abiti neutri

Y2Kcore

Il Y2Kcore, o estetica Y2K, è il revival estetico degli anni 2000, tra tecnologia pop, glitter e futurismo kitsch. A livello di stile, propone jeans a vita bassa, top metallizzati, occhiali a specchio, cinture gioiello e flip phone come accessorio fashion. Trae il nome dalla sigla “Y2K” (leggi la definizione qui).

  • Palette: argento, rosa, azzurro
  • Icone visive: cellulari a conchiglia, cinture brillanti, occhiali a specchio

Meta-estetiche

A differenza delle estetiche in -core finora trattate, legate concretamente alla moda o all’arredamento, le espressioni che seguiranno appartengono a un altro livello: quello delle estetiche digitali e percettive, spesso nate da internet stesso. Non descrivono uno stile da indossare o arredare, ma un mood visivo, narrativo o mentale che si diffonde attraverso immagini, post e feed. Esploriamo alcuni dei principali neologismi in -core nelle meta-estetiche.

Dreamcore

Estetica onirica, distorta, al limite del surreale. Combina immagini familiari e inquietanti, paesaggi impossibili e frasi vaghe che evocano sogni lucidi o incubi. Il dreamcore è una rappresentazione visiva dell’inconscio digitale.

Weirdcore

Il weirdcore gioca con il disagio percettivo: fotografie a bassa risoluzione, font strani, ambienti liminali, oggetti decontestualizzati. È un’estetica volutamente disturbante che richiama bug visivi, ricordi sfocati e spazi irreali.

Tumblr-core

Evoca il mondo malinconico, introspettivo e grunge dei blog Tumblr nei primi anni 2010: gif in bassa risoluzione, scritte tristi su sfondi cupi, citazioni adolescenziali e foto ultrasature. È un’estetica nostalgica e digitale, più legata al vissuto emotivo che a uno stile concreto. Nell’abbigliamento, è legato agli stili soft-grunge e 2014 Tumblr.

Vatican-core / Conclave-core

Il termine vatican‑core (o conclave‑core) è esploso sui social tra fine 2024 e primavera 2025, prima con l’uscita del film Conclave e poi con l’effettivo conclave del maggio 2025 che ha portato all’elezione di Papa Leone XIV. Non è un’estetica legata all’arredo o alla moda, ma un fenomeno mediale nato su TikTok, X e Reddit: meme, fancam dei cardinali, immagini solenni della Cappella Sistina e paramenti liturgici trattati come “fashion moment”. È un core ironico e narrativo, più vicino al fandom che all’estetica visiva tradizionale.

Corecore

Il corecore è una meta-estetica nata su TikTok, composta da video-montaggi emotivi che uniscono frammenti di vita quotidiana, frasi sovrapposte, suoni malinconici e immagini casuali. Non ha uno stile visivo coerente: è un’estetica del caos e del sentimento, che parla della disconnessione contemporanea, dell’ansia, del sovraccarico digitale. Tra i neologismi in -core, è certamente quello più “meta” di tutti.

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